
Il Padre
Lasciamo parlare il nostro “IO interiore”…
Su iniziativa avanzata dalla Fondazione “HERA” di Termoli, abbiamo progettato e realizzato un quadro con gli scarti dal titolo “Il Padre”, partendo da un disegno di Jessica Iezzi.
Jessica Iezzi è una giovane donna che esprime il suo “IO interiore” attraverso i suoi disegni.
Tra tutte le sue originali e personali rappresentazioni grafiche, per realizzare l’esperimento artistico, si è scelto quello dal titolo “IL PADRE”.
Per dare maggiore impatto all’opera artistica si è deciso di utilizzare il concetto del puzzle, che, scomposto, può essere messo in una valigetta, che quando si apre diventa un tavolo oppure un cavalletto espositivo.
Quindi, il quadro è composto da tasselli in legno che si incastrano tra loro su una griglia, che poggia su una struttura sempre in legno e che può diventare sia tavolo che cavalletto.
- La scelta del tavolo è legata al fatto che attorno ad esso avviene una discussione intima sull’opera.
- La scelta del cavalletto è legata alla possibilità di facilitare le esposizioni.
- La scelta della valigetta è motivata dal desiderio di facilitare il trasporto e di rappresentare il concetto che il dolore è sempre presente in un angolo del proprio essere.
Grazie alla trasformazione del supporto su cui poggia il quadro, è possibile ammirare l’opera in diversi modi:
- In verticale (quando è cavalletto)
- In orizzontale (quando è tavolo)
- Scomposta nei vari pezzi (quando si divide il puzzle)
Queste tre trasformazioni sono legate alle tre fasi di analisi di un percorso di consapevolezza del dolore:
- Osservare il dolore nel suo insieme
- Osservare il dolore in modo scomposto
- Osservare il dolore in modo conviviale
L’opera artistica, inoltre, è stata costruita utilizzando materiali duri come metalli e plastiche, che la rendono dura al tatto. Questa scelta è stata motivata dal fatto che toccare l’opera procura dolore, facilitando l’immedesimazione dell’osservatore nel trauma dell’artista.