“Non ho mai provato interesse per i rifiuti, è un termine generico ed è talmente irresponsabile usarlo. Quando smetteremo di impiegarlo, ci renderemo conto del numero di differenti materiali da cui è formato e quindi tratteremo la questione in maniera diversa”. (Tony Cragg)

La Nostra Mission
RicreaTe è un’associazione, che da anni, pensa e sperimenta idee innovative legate alla creazione di una società sostenibile. Alla base di tutte le sue iniziative, vi è la convinzione che non bisogna produrre oggetti usa e getta, ma bisogna produrre beni che non diventano mai rifiuti, perché pensati e progettati per trasformarsi continuamente. Si tratta di ripensare un’economia in cui le risorse restano costantemente in circolo, evitando di disperderle o distruggerle. Una sfida prima di tutto culturale, perché in questo processo di cambiamento non sono chiamati solo le aziende, ma ogni uomo, che con le proprie scelte può fare la differenza. Per questo è nata la nostra associazione, per divulgare il più possibile uno stile di vita sostenibile, che comporta una consapevolezza del ruolo di tutti nella costruzione di una società che segua le leggi della natura. A supporto della nostra idea abbiamo preso come testimonial il pensiero di Gandhi (Porbandar, 2 ottobre 1869 – Nuova Delhi, 30 gennaio 1948), che abbiamo riportato nel video seguente.
Il nostro Logo è stato studiato nei minimi particolari

Il nome “RicreaTe” sintetizza l’idea dell’associazione, che ha come obiettivo favorire il sorgere di idee nuove, che seguono le leggi della natura, per cui sono idee che danno e non tolgono, si rigenerano costantemente e non si esauriscono, sono per tutti e non per pochi… Questo concetto è espresso dalla parola “Ricrea”.
Questa idea nuova deve diventare personale: per questo è scritto “Te”, con la lettera T in maiuscolo. Quel Te indica la singola persona, il singolo individuo, che all’interno dell’associazione trova l’humus naturale per definire, progettare, sperimentare e realizzare la sua idea nuova. Una volta maturata l’idea e verificata la sua fattibilità, inizia la missione del singolo, per cui il nome può essere letto per intero: “Ricreate”.
Il simbolo della farfalla è stato scelto per indicare che le idee nuove non sono da ricercare in modo astratto, ma sono già dentro di noi. La bellezza della farfalla è già insita nel bruco, anche se apparentemente non ve ne è traccia. Come il bruco diventa farfalla, così ogni uomo deve percorrere una strada per esprimere la propria bellezza.
Per scegliere il carattere grafico della parola “RicreaTe”, ci si è ispirati ai caratteri dell’alfabeto del latino classico, perché siamo convinti che le nostre idee hanno delle radici nel nostro passato. Per questo la “R” è stata presa dall’alfabeto romano, visto che l’associazione nasce in Italia.
Il colore rosso, insieme al giallo e al blu, è un colore primario ed è il primo colore percepito dai bambini. È sicuramente un colore forte e di impatto, che travolge, ma che sa anche scaldare l’animo. Dai membri fondatori dell’associazione, il colore rosso è stato scelto per simboleggiare lo “Spirito Santo”, dono di DIO, che permette di testimoniare la fede fino al martirio. Siamo convinti che le nuove idee si possono affermare solo con una profonda fedeltà e tenacia ad esse.
Come rendere tutto Risorsa
Si parla tanto di “sviluppo sostenibile”, ma cosa si intende con questo termine tanto di moda da essere utilizzato ampiamente da governi, aziende, organizzazioni sociali ed ambientali, media?
Tra tutte le definizioni, quella che abbiamo scelto è quella coniata dalla Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo dell’ONU, nel 1987:
“Lo sviluppo sostenibile è quello che soddisfa le necessità delle attuali generazioni senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare le proprie.”
Molte risorse naturali non sono infinite: bisogna trovare un modo per non depauperare la natura. La strada scelta dalla Commissione Europea nel 2015 è quella dell’economia circolare.
Ma cosa si intende esattamente per economia circolare? E in che cosa si differenzia dall’economia lineare, che regola attualmente i mercati?
Come spiegano gli esperti, nel modello di economia lineare il ciclo di vita di ciascun prodotto può essere scomposto in quattro fasi principali:
- estrazione,
- produzione,
- consumo,
- smaltimento.
In un modello di economia circolare, al contrario, i prodotti e i materiali restano nel circolo il più a lungo possibile. I materiali sono distinti in due tipologie:
- Materiali biologici, che possono essere reintegrati nella biosfera, seguendo le leggi della natura, in cui ogni cosa è un tassello di un infinito processo di rinascita, il cui motore è il calore del sole. Le piante fissano la materia organica tramite la fotosintesi. Gli animali mangiano le piante e poi si mangiano tra loro. Poi quando muoiono i batteri li degradano di nuovo in materia organica. E così via all’infinito.
- Materiali tecnologici, che possono essere rivalorizzati e assumere nuova vita dopo il primo ciclo di utilizzo, attraverso un processo di recupero/riciclo delle materie che li compongono ottenendo materie prime seconde.
Cosa abbiamo fatto in tutti questi anni
Sicuramente l’arte è il nostro faro. Per noi, il concetto di bello è un elemento fondamentale per non parlare di rifiuti. Se in ogni cosa e persona vediamo il bello, sappiamo, forse, apprezzarlo di più.
Due sono gli ambiti che in questi anni abbiamo esplorato: L’eco-creatività e La formazione.
Nell’area eco-creatività abbiamo incluso la realizzazione di oggetti, ideati combinando in maniera inedita elementi già esistenti, unendo il gusto artistico con quello sostenibile. La nostra tavolozza sono stati gli scarti, che con fantasia e tecnologia abbiamo combinato per realizzare nuovi oggetti.
Nell’area formazione abbiamo incluso tutte quelle nostre iniziative che ci hanno permesso di avvicinare i giovani, in particolare quelli degli Istituti di Istruzione Superiore, coinvolgendoli in diverse attività con l’obiettivo di far conoscere la progettazione sostenibile.